Quando si parla di nandrolone, chiariamo innanzitutto che si tratta di un tipo di steroide anabolizzante, un farmaco derivato dal testosterone e spesso prescritto dai medici per la cura di patologie come l’eccessiva magrezza, la denutrizione e la fragilità ossea, comuni in particolar modo nelle persone anziane. Ma andiamo ad analizzare quali sono esattamente i suoi effetti, sia positivi che collaterali, il perché del suo successo nel mondo dello sport ed infine le modalità di assunzione.
Gli effetti del nandrolone
Ottenuto mediante la manipolazione chimico-molecolare del testosterone, il nandrolone è una sostanza capace di incrementare gli effetti anabolici, ossia la crescita muscolare. Come un po’ tutti gli anabolizzanti, pertanto, anche l’utilizzo del nandrolone è molto diffuso tra gli atleti, in special modo tra quelli che praticano fitness e bodybuilding, grazie alle sue proprietà in grado di combattere la diminuzione di massa muscolare derivante da sedute di allenamento a volte troppo intenso.
I suoi effetti principali sono fondamentalmente di due tipi: quelli anabolizzanti, di cui abbiamo appena detto, e quelli androgeni. Per androgeno, si intende sostanzialmente il favorimento allo sviluppo ed al mantenimento di caratteristiche prettamente sessuali maschili, sia di natura primaria che secondaria. Pertanto, specie nelle donne, tali effetti possono essere considerati decisamente collaterali e, di norma, indesiderati. Quindi, l’assunzione di questa sostanza provocherà sicuramente un aumento della massa muscolare, grazie all’azione della sintesi proteica, ma allo stesso tempo anche un aumento degli istinti sessuali, oltre all’accentuarsi di caratteristiche maschili dominanti (come crescita di peli, ispessimento della pelle, approfondimento della voce).
Il successo di nandrolone tra gli sportivi
Il nandrolone, in special modo il nandrolone decanoato che è la forma commercializzata legalmente in Italia, è molto conosciuto tra gli atleti, in particolar modo tra i culturisti, per le sue note proprietà anabolizzanti e grazie anche ad i suoi valori di indice terapeutico. Ma in cosa consiste l’indice terapeutico? Si tratta, in pratica, di un semplice rapporto, elaborato da test e studi medici su tutti gli anabolizzanti, tra l’effetto androgeno e l’effetto cosiddetto protoanabolico. Il primo, consiste nelle conseguenze della sostanza sugli organi sessuali primari e secondari, mentre il secondo, quello protoanabolico, indica la capacitá di ingrossamento degli altri organi, specie ossa e muscoli. Considerando che la volontà degli atleti non è certamente quella di aumentare la libido o andare ad agire sui loro organi sessuali (su cui il nandrolone avrà al contrario numerosi effetti collaterali, di cui parleremo più avanti), ma prettamente quella di ingrandire ed espandere principalmente la loro massa muscolare, un rapporto ottimale dovrebbe tendere quanto più possibile alla preponderanza del secondo tipo di effetti. Nel nandrolone, tale rapporto può essere espresso con un valore di 1 a 12 in favore dell’effetto protoanabolico che in media, rispetto agli altri anabolizzanti, risulta essere circa tre volte meno androgeno e quattro volte più anabolizzante. Ecco spiegato il motivo per cui viene ritenuto uno dei migliori prodotti in commercio e largamente utilizzato dai cultori del body building. In particolar modo da coloro che lo sport lo praticano per hobby e passione più che per agonismo, visto che il nandrolone è considerato a tutti gli effetti una sostanza dopante, pertanto vietata nelle competizioni.
Nandrolone effetti collaterali
Ma attenzione a credere che l’utilizzo del nandrolone non possa rivelarsi dannoso per l’organismo, poiché gli effetti collaterali ad esso collegati ci sono e non sono da poco. Innanzitutto, l’indice terapeutico di cui si è parlato poc’anzi è stato calcolato sugli animali, che hanno capacità metabolizzanti differenti dall’uomo. In secondo luogo, il dosaggio deve essere sempre ben calcolato, poiché il rapporto tra le azioni androgene e quelle anabolizzanti non aumentano in maniera proporzionale alla quantità assunta, ma possono notevolmente cambiare, in favore dell’effetto androgeno, con l’assunzione di dosi eccessive. Inoltre, il nandrolone può aumentare il rischio di diabete, intaccare il sistema cardiovascolare, creare disfunzioni al pancreas e diventare tossico per il fegato.
La sua azione anabolizzante, inoltre, può provocare un aumento delle dimensioni della prostata (ma non del pene!) con conseguenti difficoltà ad urinare e ad eiaculare e può persino essere causa di tumori maligni alla prostata. Inoltre, come tutte le sostanze a base di testosterone, hanno un effetto inibitore sulla sintesi di gonadotropine, ormoni atti a stimolare la produzione di testosterone e spermatozoi. Il che significa che, alla lunga, si può andare incontro ad una riduzione volumetrica dei testicoli e persino alla sterilità con effetti reversibili solo entro certi limiti e dopo molto tempo dal disuso.
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Deca Durabolin: come e quando assumere nandrolone
Il più noto farmaco a base di nandrolone decanoato è il Deca-Durabolin (o deca durabolin), ma esistono anche altri farmaci di tipo generico. La modalità di utilizzo di tale sostanza, in genere, avviene mediante soluzioni iniettabili. I dosaggi normalmente utilizzati vanno dai 200 ai 600 mg a settimana, con una media di 2 mg per peso corporeo.
Ovviamente, è sempre pericoloso assumere farmaci senza il controllo medico, per cui è necessario farsi prescrivere il nandrolone dal proprio medico di fiducia, dopo attente analisi cliniche e tenendo conto anche della propria anamnesi personale e familiare. C’è da precisare, infatti, che tutte le sostanze anabolizzanti sono acquistabili solo dietro ricetta medica, anche se oggi tramite l’utilizzo di internet è possibile acquistare, anche dall’estero, prodotti a base di testosterone, come il nandrolone compresse (deca durabolin compresse) o anche a capsule.
Essendo una sostanza dopante, l’assunzione di nandrolone è assolutamente vietato in competizioni agonistiche e facilmente rintracciabile attraverso le analisi delle urine poichè permane in circolazione fino anche a 18 mesi dall’assunzione. C’è da dire, inoltre, che la scienza non è riuscita a definire con precisione se il nandrolone possa essere una sostanza endogena, ossia prodotta autonomamente dall’organismo umano, poiché bassissime percentuali di nandrolone sono state rinvenute nelle urine delle donne in stato di gravidanza, sebbene si trattasse di quantità davvero ridottissime, circa 1 o 2 nanogrammi.
Pertanto, considerando la possibilità che anche nel maschio possa essere prodotta una seppur minima quantità di tale sostanza, la maggioranza dei laboratori internazionali, il cui compito è proprio il controllo antidoping, ha stabilito che la percentuale di nandrolone riscontrabile nelle urine degli atleti non debba superare i 2 nanogrammi. Oltre tale soglia, infatti, si potrà iniziare a parlare di doping con le conseguenti sanzioni ed esclusioni dalle competizioni agonistiche.
Nandrolone: tutto quello che dovete sapere
In questo articolo abbiamo aggiunto un capito alla nostra rassegna sulle più famose sostanze anabolizzanti e in generale dopanti utilizzate nel mondo dello sport. Dopo il Winstrol e il Dianabol vi abbiamo illustrato le caratteristiche e gli effetti collaterali di una sostanza nota anche alle masse: il nandrolone. SuperPalestra è assolutamente contraria all’uso di qualsiasi sostanza che possa fare male al vostro fisico e possa in qualche modo danneggiare la vostra salute, promuove altresì uno stile di vita sano, con un’alimentazione curata e un’esercizio fisico orientato al miglioramento della condizione fisica e della salute. A presto per un nuovo articolo di SuperPalestra!